I materiali lapidei, che siano essi naturali o artificiali, sono soggetti ad alterazione ed a degrado.
- L’alterazione consiste nella modifica del materiale che non necessariamente comporta un peggioramento dal punto di vista conservativo o strutturale;
- Il degrado invece comporta un peggioramento dal punto di vista conservativo e delle proprietà fisiche tra cui la resistenza a urti o flessioni.
Sono i deterioramenti causati da microorganismi, e muffe.
Il contatto prolungato con l’acqua può portare ad un progressivo sfarinamento della pietra e a causa di acidi in essa contenuti ne può derivare anche la corrosione. Nelle rocce contenenti minerali ferrosi, non è raro il verificarsi di ossidazione e di conseguente comparsa di macchie di ruggine.
L’anidride carbonica contenuta nell’acqua inoltre può trasformare i materiali ricchi di calcio in bicarbonato di calcio che è altamente solubile nell’acqua stessa. Questo processo e molto rilevante nel degrado delle rocce carbonatiche quali, ad esempio, i Travertini.
Non bisogna inoltre dimenticare gli acidi, anche apparentemente innocui, contenuti nei detergenti di uso quotidiano.
1) L’inquinamento influisce negativamente sui materiali specialmente per via delle piogge acide: L’acido carbonico e l’acido cloridrico si
attivano sulle rocce, trasformando alcuni dei loro componenti in argille che poi vengono trasportate via dall’acqua. Per lo stesso motivo influisce anche sul calcare e sul carbonato di
calcio.
2) Crescita ei cristalli:
- La
formazione di ghiaccio per congelamento dell’acqua è accompagnata da un aumento di volume di circa il 10%. Ne consegue che l’acqua presente nelle porosità o nelle fratture dei lapidei comincia a
gelare dall’esterno verso l’interno esercitando forti pressioni sulle superfici di contatto superando talvolta i 150Kg/cm2. Più che la durata del fenomeno è incisivo il frequente ripetersi del ciclo gelo e
disgelo.
- Anche la
cristallizzazione di Sali disciolti nelle acque esercita forti pressioni di tipo meccanico dovute all’aumento di volume. Questo processo viene chiamato effetto salsedine.
Il sale può provenire dallo stesso materiale (deteriorato da acidi), dalle malte, dal suolo limitrofo o essere trasportato dal vento.
3) Le espansioni termiche inducono nei componenti dei lapidei variazioni volumetriche, e
dato che ogni minerale ha proprietà fisiche diverse, risponde in maniera differente al variare della
temperatura causando sollecitazioni meccaniche differenti e conseguente disgregamento.
4) Abrasione eolica consiste nell’asportazione di piccoli frammenti di materiale per opera dell’impatto delle particelle trasportate dal vento.
5) L’esposizione a raggi ultravioletti può innescare processi chimici superficiali che modificano l’aspetto del materiale.
6) Il tensionamento meccanico è il fenomeno dovuto a forze di compressione o di trazione sul materiale che a seconda della sua natura può deformarsi o addirittura
fratturarsi.
Da qui l’importanza di scegliere il giusto materiale e le finiture più adatte in base all’utilizzo per cui è destinato, proteggerlo con i giusti prodotti per garantire una durata maggiore nel tempo, e non trascurarne la pulizia.
Molto interessante quanto sopra esplicato, non mi è chiaro se il cloruro di sodio, il sale da cucina, è corrosivo, in quale misura e quali marmi e graniti sono più colpiti. Inoltre, se esistono trattamenti efficaci e duraturi per ovviare a tale problematica. Quanto poc'anzi scritto scaturisce da una ricerca che sto facendo per conto della piccola ditta di marmi per cui lavoro da due mesi circa. Potreste, per cortesia, farmi luce. Grazie anticipatamente.
|
|
|